Gaze Cueing: cos'è e come funziona

Gaze Cueing: cos’è e come funziona

La guida ideale per chi vuole scoprire cos'è e come funziona la Gaze Cueing, una delle tecniche più importanti per attirare l'attenzione di un visitatore.

Pubblicato il Scritto da Matteo Feduzi Bias Cognitivi, Marketing Nessun commento

In questa guida parleremo della Gaze Cueing, una delle tecniche più utilizzate dai Marketers di tutto il globo.

Sei pronto? Partiamo! 😉

Cos’è la Gaze Cueing

La Gaze Cueing è una tecnica di attenzione e cognizione sociale che spiega perché le persone sono così attratte nel guardare in direzione dello sguardo di altre persone.

Alcuni esperimenti hanno infatti dimostrato che le persone riuscivano a visualizzare più velocemente la CTA (per esempio il bottone di un form) quando lo sguardo di una persona stava guardando l’area in cui tale elemento appariva.

Gli occhi sono una notevole fonte di informazioni su emozioni, intenzioni, credenze e desideri degli altri, poiché attraverso di essi viene rappresentata molta espressività.

Basta pensare che molti studi hanno dimostrato che il 55% delle informazioni trasmesse durante una conversazione faccia a faccia si basa sul contatto visivo.

È importante notare che questo bias cognitivo trae le sue radici da un altro importante bias cognitivo di cui parla Robert Cialdini: la social proof (o riprova sociale).

Guardiamo dove guardano tutti e facciamo quello che fanno tutti per sentirci parte dello stesso gruppo o per meglio dire della stessa tribù.

Esempi di Gaze Cueing

Ora vediamo un caso in cui viene utilizzata correttamente questa tecnica.

Come puoi vedere non viene nemmeno utilizzato il volto di una persona reale e seppur potrebbe non avere un’efficacia paragonabile a quella di un volto basta per attirare l’attenzione dell’utente sul form.

Molti studi dimostrano come non sia obbligatoriamente necessario un volto reale, basta semplicemente qualcosa che ci ricordi un volto.

Anche Dean Brian, CEO di backlinko, aggiunge la propria immagine nell’above the fold (parte alta del sito o ATF) ma non sfrutta correttamente questa tecnica.

Il suo sguardo è rivolto verso il tuo e ciò non permette di sfruttare questo bias cognitivo.

Infatti in questo modo e per più del 90% dei casi lo sguardo del visitatore cadrà fin da subito e per più tempo sul viso di Brian per poi spostarsi in secondo luogo sul form.

Spostare lo sguardo di Dean Brian sul bottone verde “Sign Up” avrebbe migliorato il tasso di conversione?

Molto probabilmente sì. Ma è quello che vuole? Molto probabilmente no.

Conclusioni

Concentrare l’attenzione tutta su un solo punto, come abbiamo già detto in precedenza, potrebbe migliorare sensibilmente il tasso di conversione.

D’altra parte, quando il tasso di conversione aumenta, è più facile acquisire utenti non qualificati.

Morale della favola? Bisogna sempre trovare un giusto compromesso.

Per esempio Dean Brian potrebbe essersi reso conto che il semplice fatto di aver posizionato il form nella parte alta del sito (che viene visualizzata dal 100% delle persone che atterrano su quella pagina) sia sufficiente per ottenere dei lead qualificati e che l’aggiunta dello sguardo sul form aumenterebbe si le conversioni ma non la qualità di queste ultime.

Utilizzi già questa tecnica? Fammelo sapere nei commenti! 😉

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